30 Agosto 2012
"Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del...TELEVISORE".
(Libero adattamento da Ebrei 1, 1-2; Vecchia Traduzione)
Caro televisore,
I lettori di questa lettera, specialmente, i sacerdoti, rimarranno un po' o, forse, molto scandalizzati di vedere a cappello di essa un libero adattamento dalle Sacre Scritture, ma ne avevo bisogno per illustrare il mio rapporto con te, la considerazione che ho di te.
Di te, infatti, si dicono tante cose, troppe, forse, e di queste, molte a sproposito.
Vorrei, nel corso di questa mia, perciò, provare, tra l'altro, a spezzare una o più lance a tuo favore.
Occorre, quindi, che parli anche della mia esperienza personale.
Sei assurto, oggi, in modo ufficioso e ufficiale, al ruolo di "parcheggio" ideale per bambini che in tal modo lasciano liberi gli adulti di farsi i fatti loro.
Posso dirtelo, tranquillamente, per esperienza diretta ogni volta che ricordo i miei nipoti (dei quali sono zio) quando erano piccoli.
Si può dire, oggi, inoltre, che anche tu hai dei "nipoti": videoregistratore, il lettore di DVD e DVX, il computer (in continua evoluzione, ogni giorno, attraverso INTERNET).
Non esiste più, oggi, a differenza di ieri, attraverso il videoregistratore, il lettore di DVD, DVX, l'orario fisso delle ore 17, 00 in cui, oltre a fare merenda, si guardavano i programmi "per i più piccini" e, subito dopo, "la TV dei ragazzi".
Ogni momento della giornata rischia di diventare un'occasione "non stop" di guardare la TV, con l'avvento delle videocassette, dei DVD, dei DVX.
L'impegno scolastico e del Catechismo, per i più grandi, intervengono, per fortuna, a interrompere questa maratona televisiva.
Si imparano i nuovi linguaggi multimediali e si "naviga in INTERNET", attraverso il computer, ma si impara - e ci si infervorisce per questo - anche a distruggere l'avversario con una semplice pressione sui tasti, attraverso i videogames.
Ma torno a te, caro televisore.
Provo a spiegare perché ti annovero tra i miei amici perché tu sei, ovviamente, un amico speciale, unico.
Ritrovarsi tra amici, oggi, è difficile.
Ci sono la posta elettronica, la chat, facebook, gli altri social networks per "ritrovarsi tra amici".
Non si può più o non si è mai potuto lasciare fare tutto a improvvisazione, spontaneità.
Occorre fissare in anticipo, telefonarsi per verificare che la disponibilità a incontrarsi sia corrisposta, per ritrovarsi, oggi, tra amici.
Si rimarrebbe, sempre, col dubbio se l'indisponibilità fosse dovuta a un reale impegno preso, precedentemente, dall'amico e che non può essere disdetto o rinviato o se fosse dovuta a improvviso, irreversibile disinteresse di costui per l'altro, se,...
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