23 Gennaio 2017
Biagio è un essere umano.
Ha dei diritti, come ogni altro essere umano.
Sa che ogni suo diritto, una volta acquisito, diventa un dovere verso se stesso e verso gli altri.
Intende vigilare affinché ogni suo diritto non degeneri in un rovescio, capace di rovesciare su di lui l'edificio morale, civico che sta tentando di costruire.
Sa che ogni suo diritto è fondamentale poiché è fondato sulla roccia della Costituzione dello Stato di cui è cittadino.
E' universale, al di là dei confini nazionali e continentali.
E' inviolabile, non sfiorabile, nemmeno con una viola.
E' indisponibile a compromessi.
Biagio, ripeto, è un essere umano.
Non è un avere disumano.
Lo sa ed esige che ognuno lo sappia, giustamente.
Lo ripete, perciò, periodicamente, riproponendolo attraverso una sua Nota su Facebook.
Vorrebbe che questa sua nota non restasse ignota e che diventasse l'inizio di una sinfonìa.
Lascia il condizionale e grida, imperativo, a squarciagola, alla sua Nota:"Diventa vento che spazzi via ogni ingiustizia, legandola a testa in giù ad ogni sua responsabilità, finora, mai assunta!!!"
Pecchio (all'anagrafe:Luca Lapi)
Luca continua con i suoi racconti che diventano sempre meno racconti e sempre più piccoli sassi lanciati nell'acqua con la speranza che creino onde in espansione.
Se dal punto di vista narrativo c'è un regresso, da quello psicologico, forse, abbiamo finalmente un passo avanti.
Dopo il recente lutto che lo ha colpito, dopo aver perso la figura di attaccamento primario di accudimento e di riferimento, Luca non si limita più a gridare bizzosamente la sua solitudine ma comincia quel processo di distacco/maturazione che lo porta a crescere e a identificare se stesso come qualcosa di inserito nella società, dalla quale pretende diritti ma verso la quale ha anche doveri e responsabilità.
Al contempo, però, continua a chiedere aiuto, a pretendere che le sue note diventino sinfonìa, laddove, ahimé, è lui il primo ad esprimersi a senso unico, a monologare più che a dialogare, a rispecchiarsi negli altri non mostrando, almeno apertamente, di riconoscerli e avendo sempre e solo come baricentro se stesso.
Anche lo stile sembra più maturo, meno frammentato da virgole prolisse, illuminato da quei punti, da quei giochi di parole brillanti, "inviolabile, non sfiorabile, nemmeno con una viola", vere e proprie scorciatoie dell'intuito poeticoche sono la caratteristica principale della scrittura e del pensiero di Luca.
Patrizia Poli
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