1. "Social" di Pecchio

    By Luca Lapi il 23 Aug. 2018
    +1   -1    0 Comments   19 Views
    .
    22 Agosto 2018

    Dice Vittorino Andreoli:"I social sono per le persone frustrate, ne ha bisogno chi è morto. Facebook andrebbe chiuso".
    Cerco e trovo, sul vocabolario, il significato di "Frustrazione":"Stato psicologico di sconfitta e di delusione, che insorge in chi si trovi di fronte a difficoltà giudicate insormontabili."
    Estendo:"I social sono per le persone che si sentono sconfitte e deluse di fronte a difficoltà giudicate insormontabili, ne ha bisogno chi è morto. Facebook andrebbe chiuso."
    Sono su Facebook, ma non perché io mi senta sconfitto.
    Mi sento deluso di fronte ad alcune difficoltà, ma non le giudico insormontabili ed è per questo motivo che sono su Facebook:per superare, per passare oltre le difficoltà, per impegnarmi a farlo.
    Non ho bisogno di Facebook perché io mi senta morto.
    Mi sento, invece, mortificato che tante e tanti, soprattutto, nella mia città, usino Facebook come unico mezzo per comunicare con me.
    Facebook mi è servito, ad esempio, per spiegare cosa siano, per me, "morte" e "mortificazione".
    "Morte" è un attimo anche se può giungere dopo una lunga agonìa.
    "Mortificazione" non è un attimo e può comportare un'agonìa senza fine.
    Facebook andrebbe chiuso?
    Andrebbe chiusa la tendenza a chiudersi dentro ogni corazza da parte di chi si sente uguale in un mondo di uguali per difendersi da chi considera diverso in un suo mondo di diversi; da parte di chi si sente più uguale in un mondo di più uguali per difendersi da chi considera meno uguale in un suo mondo di meno uguali.

    Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)

    Elena Saccenti:Hai perfettamente ragione.

    Daniela Zocchi:Bellissima riflessione. Credo che il primo degli errori sia generalizzare e non voler vedere che ogni individuo è diverso dall'altro. Perché ci vuole impegno e fatica a vedere ognuno e ciascuno. Ed è più facile non vedere le caratteristiche di ogni persona. Le sue potenzialità. Le sue debolezze.

    Irene Lavacchini:Pensiero profondo vissuto in prima persona.

    Daniela Zocchi:E' giusto quello che dici. Non sopportoil manicheismo.. Non c'è un buono e un cattivo, un utile o inutile a prescindere. L'età mi ha dato la calma e la serenità per comprendere che è l'uso che noi facciamo di cose concrete ed astratte (la tecnologìa ma anche i sentimenti ad esempio), che fa la differenza.

    Edited by Luca Lapi - 23/8/2018, 18:55
    Last Post by Luca Lapi il 23 Aug. 2018
    .
  2. Intervista a Luca Lapi, autore de "Memoria. I primi cinquant'anni della mia vita da 'diversabile'" -

    By Luca Lapi il 21 July 2018
    +1   -1    0 Comments   74 Views
    .
    20 Luglio 2018

    Luca Lapi è nato nel 1963.
    Diversamente abile (con Paralisi Congenita ad Arti Inferiori, Sfinteri e Vescica), ha la Maturità Linguistica e un Inserimento Socio-Terapeutico in Biblioteca Comunale a Borgo San Lorenzo (FI).
    E' felicemente, "single", zio di 8 nipoti (i primi 7, figli del mio fratello e l'ultima, figlia della mia 4a nipote, ci dice)
    Credente, Cristiano, Cattolico.
    In questa intervista ci parla del suo MEMORIA. I PRIMI CINQUANT'ANNI DELLA MIA VITA DA 'DIVERSABILE'.

    D-Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

    R-E' un libro autobiografico dalla mia nascita (17 Marzo 1963) al 16 Novembre 2013, corredato da foto scattate dal mio fratello e realizzato, totalmente, a favore della Fondazione Ospedale Pediatrico Anna Meyer di Firenze.

    D-Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

    R-Nasce a partire dalla mia iscrizione a Facebook, raccontando molte cose di me che, fino ad allora, non raccontavo che attraverso rapporti epistolari privati.

    D-Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po' l'atmosfera e l'ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

    R-Ho impiegato molto tempo per scriverlo e, poi, per ridurlo all'essenziale poiché ho voluto concentrarlo in sole 10 pagine A4 dattiloscritte al pc.

    D-Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

    R-Non saprei. Poiché è uno stile mio, non saprei a quale autore potrei essere paragonato o a quale io potrei paragonarmi.

    D-Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

    R-Non saprei, ma, forse, sceglierei delle basi musicali di canzoni italiane dei Favolosi Anni Sessanta.

    D-Un'ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

    R-Acquistate il mio libro, i cui proventi in diritti d'autore derivanti dalla vendita vengono devoluti, interamente, a favore della Fondazione Ospedale Pediatrico Anna Meyer di Firenze (dove, da piccolo, sono stato ricoverato).

    Edited by Luca Lapi - 25/7/2018, 09:17
    Last Post by Luca Lapi il 21 July 2018
    .
  3. Perché la solitudine non va confusa con l'isolamento di [email protected]

    By Luca Lapi il 16 June 2018
    +1   -1    0 Comments   37 Views
    .
    "Come ci si salva dal veleno della solitudine?"
    La solitudine non è un veleno.
    L'isolamento lo è.
    La solitudine è l'antidoto che neutralizza l'azione del veleno dell'isolamento.
    Come ci si salva dal veleno dell'isolamento dunque?
    Mi piace che ci sia il vocabolo femminile plurale "vele" all'interno del vocabolo maschile singolare"veleno".
    E' spiegando le vele (della solitudine) al vento (ugualmente, della solitudine) che si salpa, si parte, trovando spiegazione al senso piacevole della solitudine e trovando spiegazione e soluzione al senso spiacevole dell'isolamento.

    [email protected]

    La ringrazio molto per queste sue belle parole.
    Nella mia superficialità non avevo mai pensato all'abisso che c'è tra solitudine e isolamento: anzi le avevo in un certo senso, sbagliando molto, sovrapposte.
    L'isolamento avviene anche in coppia, anche in famiglia, anche tra la folla: anzi, soprattutto quando non si è soli.
    La solitudine è essere soli, senza altri se non se stessi.
    L'isolamento è doloroso, la solitudine può essere fruttuosa e vincente.
    Mi entusiasma il suo riferimento gramaticale, all'interno di un vocabolo maschile pericoloso, il veleno, ce ne è uno femminile pieno di speranza, le vele, che promettono di abbandonare la terra dell'isolamento per aprirsi al vento di quell'avventura, di quel viaggio, di quella scoperta che può essere la solitudine.
    Per me oggi la solitudine è un continente nuovo e ricco.

    Natalìa Aspesi

    Prima o poi la vita ci costringe a restare soli.
    Isolati no, quello dipende da noi.

    Isabella Piatto

    Bella la tua idea grammaticale della parola veleno e soprattutto riconosco nel tuo pensiero un'"apertura" alla vita attraverso i dolori che la stessa ci porta, insolita, e molto piena della vita stessa.
    Cercherò di spiegare le mie vele in una giusta direzione...o verso un luogo dove il vento addosso mi dia quella bella sensazione che la solitudine sa dare.

    Brunella

    Ho sempre fin dall'infanzia amato, cercata, ovviamente trovata la solitudine che mi ha fatto compagnia in visita a mostre, musei, alla proiezione di film visti sempre nel buio del cinema, durante la lettura in biblioteca.
    Non ho però vissuto come un eremita (ho qusi 80 anni) avendo l'amicizia dei bibliotecari, dei componenti dei gruppi di lettura frequentati (ancora adesso), della solidarietà trovata da tutti loro e non solo, quando mi sono sottoposta a chemioterapia della comprensione nei confronti del mio cagnolino portato sotto casa, rigorosamente pulito dalle sue deiezioni.
    La piccola comunità che mi circonda non mi ha quindi fatto vivere il senso "spiacevole dell'isolamento" da lei e tutti noi temuto.
    Grazie anche da LUI!

    LALA

    Solitudine è quel bene essere che cerchiamo quando altri stati dell'esse...

    Read the whole post...

    Last Post by Luca Lapi il 16 June 2018
    .
  4. La mia autointervista (Luca Lapi): "Domani, gli uccelli canteranno!!!" (Charlie Chaplin)

    By Luca Lapi il 13 June 2018
    +1   -1    0 Comments   26 Views
    .
    INTRODUZIONE

    I MIEI INTERESSI, HOBBY, ABITUDINI: Lettura, scrittura, navigazione in Internet.

    DETTAGLI SU COSA CERCO E OFFRO: Cerco amicizia ed offro amicizia. Non cerco amore.

    COSE CHE MI PREOCCUPANO PER LA MIA VITA: La salute.

    COSE CHE MI PREOCCUPANO PER LA VITA DELLE PERSONE PER ME IMPORTANTI: La salute.

    COSE CHE MI PREOCCUPANO PER LA VITA DI TUTTI GLI ESSERI UMANI: La salute.

    LA MIA PERSONALITA'

    IL MIO TEMPERAMENTO E CARATTERE: Introverso.

    QUANTO SONO INTROVERSO/ESTROVERSO: Sono molto introverso.

    COSA TROVO DI BUONO/BELLO NELLA VITA: La solidarietà.

    COSA TROVO DI CATTIVO/BRUTTO NELLA VITA: Il menefreghismo.

    QUANTO FACILMENTE MI SENTO TIMIDO: Molto.

    QUANTO E' STABILE IL MIO UMORE: Poco.

    PREFERISCO GUIDARE O ESSERE GUIDATO: Essere guidato.

    QUANTO SONO CONFORMISTA: Poco.

    QUANTO SONO ORDINATO E INCLINE ALLA DISCIPLINA: Poco.

    QUANTO E' IMPORTANTE PER ME LA SINCERITA': Molto.

    QUANTO SONO GELOSO: Poco.

    QUANTO SONO INVIDIOSO: Poco.

    QUANTO SONO ARROGANTE O PRESUNTUOSO: Poco.

    QUANTO SONO PIGRO: Molto.

    QUANTO MI CONSIDERO CREATIVO: Poco.

    QUANTO HO PAURA DI MORIRE: Molta.

    QUANTO CERCO DI ADATTARMI ALLA SOCIETA' COSI' COM'E' E QUANTO CERCO DI CAMBIARLA: Poco.

    QUANTO SONO NARCISISTA: Poco.

    LE MIE PREFERENZE E I MIEI GUSTI

    COSA APPREZZO DI PIU' IN UNA PERSONA: La sincerità.

    GENERI DI LETTURE PREFERITI: Narrativa.

    LE MIE VACANZE PREFERITE (LUOGHI, ATTIVITA', COMPAGNIE ECC.): Montagna. In compagnia.

    FILM CHE MI PIACCIONO: I cinque film di Don Camillo con Fernandel e Gino Cervi.

    I MIEI TIPI DI MUSICA PREFERITI: Leggera Italiana Anni Sessanta.

    I MIEI LUOGHI PREFERITI: Montani.

    PERSONE CHE CONSIDERO COME MODELLI DA IMITARE: La mia mamma.

    I MIEI SPORT PRATICATI PREFERITI: Nessuno.

    I MIEI SPORT PREFERITI COME SPETTATORE: Boxe e Ciclismo.

    FORME DI NUTRIZIONE SCELTE (VEGETARIANA, VEGANA, ONNIVORA ECC.): Onnivora.

    LIBRI PER ME IMPORTANTI: Libri di Ignazio Silone, di Giovannino Guareschi e di Santa Teresa di Lisieux.

    TRADIZIONI CHE MI PIACCIONO: Paesane.

    I MIEI ARTISTI (PITTORI, SCULTORI, ARCHITETTI, FOTOGRAFI ECC.) PREFERITI: Beato Angelico ed i pittori senesi.

    I MIEI OGGETTI PREFERITI: Fotografie.

    I MIEI COMICI E UMORISTI PREFERITI: I Brutos, Charlie Chaplin ed Henry Salvador.

    I MIEI REGISTI CINEMATOGRAFICI PREFERITI: Charlie Chaplin, Julien Duvivier, Carmine Gallone e Luigi Comencini.

    LE MIE FONTI D'INFORMAZIONE E GIORNALISTI PREFERITI: Giornalisti di La Repubblica ed allegati e di La Nazione.

    LE MIE CITAZIONI PREFERITE:

    I MIEI FILOSOFI PREFERITI: Sant'Agostino d'Ippona.

    I MIEI SCRITTORI PREFERITI: Ignazio Silone, Giovannino Guareschi e Santa Teresa di Lisieux.

    I MIEI POETI PREFERITI: Salvatore Qua...

    Read the whole post...

    Last Post by Luca Lapi il 13 June 2018
    .
  5. Intervista: A tu per tu con gli scrittori

    By Luca Lapi il 12 June 2018
    +1   -1    0 Comments   30 Views
    .
    Stefania: Quanto ha influito la tua fede nella realizzazione del tuo libro?

    Luca: Ha influito tanto!!! Basta vedere i riferimenti con date ai vari eventi della mia vita: i Sacramenti ricevuti, il Catechismo frequentato come allievo e poi come Catechista, la partecipazione alle Sante Messe con Sacerdoti le cui omelìe hanno lasciato segni indelebili positivi, ma, soprattutto, l'avere capito, ad un certo punto della mia vita che le mie disabilità congenite non erano castighi di Dio Padre, ma Suoi doni d'Amore speciale!!! I momenti di crisi di fede non sono mancati, ma mi piace ricordare Gesù sulla Via della Croce che è caduto tre volte ed altre tre volte si è rialzato!!! Mi piace pensarmi come Suo Cireneo e mi piace pensarLo come mio Cireneo!!! Ho avuto ed ho, tuttora, una grande devozione verso Gesù sulla Via della Croce!!!

    Stefania: Anch'io ho una grande devozione verso Gesù. Penso che lui ti abbia dato un grande dono: quello di scrivere. Sono convinta che attraverso i tuoi scritti molti lo incontreranno. Ti faccio i miei più sinceri auguri.

    Luca: Grazie!!!

    Federica: Quanto è stato difficile mettersi a nudo? Descrivere emozioni e fatti? Spesso si mette su una corazza, e raccontarsi ha probabilmente voluto dire spogliarsi di essa.

    Luca: Non è stato difficile. Ho dovuto, soltanto, aspettare il momento giusto, lo stimolo giusto. Ho incontrato molte persone corazzate nella mia vita, spaventate dal mio volere essere loro amico. Se io, talvolta, mi sono messo una corazza è stato nei miei momenti di orgoglio, quando mi sentivo ferito da qualcuno che mi aveva frainteso e, perciò, ho vissuto, anzi, subìto, per colpa mia, lunghi periodi d'isolamento dalle persone. Ho scritto il mio libro per cercare di uscire dal mio isolamento corazzato, per cercare di trasformare il mio isolamento negativo in esperienza di solitudine positiva da condividere. Mi piace, sempre, pensare che nella parola soliTUdine ci sia in mezzo TU che può essere Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e può essere Dio Padre, Figlio e Spirito Santo per interposta persona, ad esempio, in questo giorno e nei prossimi, le persone che mi rivolgono e che mi rivolgeranno domande.

    Mario: Cosa pensi di queste guerre legate alle Religioni che stanno nuovamente insanguinando il mondo. 2° Cosa cambieresti nella fredda quotidianità dove ci si rende conto che tante persone stanno diventando sempre più egoiste e menefreghiste. 3° Cosa ti preoccupa maggiormente il presente o il futuro? 4° Preferisci scrivere di giorno oppure con il silenzio della notte? Augurandoti un buon pomeriggio e una buona serata caro Luca, ti ringrazio e ti saluto aspettando le tue risposte!! Ciao.

    Luca: Penso che la religione non possa entrarci. Mi venne insegnato che religione viene dal latino "religare" che dovrebbe significare "rilegare", "legare insieme", ma pa...

    Read the whole post...

    Last Post by Luca Lapi il 12 June 2018
    .
  6. "Buio e luce" di Pecchio

    By Luca Lapi il 10 June 2018
    +1   -1    0 Comments   18 Views
    .
    9/10 Ottobre 2017

    BUIO E LUCE:Sono vocaboli. Hanno una voce e, perciò, qualcosa da dire ed io aggiungerei anche da dare.
    Hanno vocali.
    Sono ben quattro, se escludo le doppie.
    Avere vocali oltre che essere vocaboli dà conferma, secondo me, della loro importanza, dell'importanza di ogni altro vocabolo.
    Hanno in comune la vocale U.
    Pare un contenitore, in attesa di qualcosa da contenere.
    La vocale U (in comune a BUIO E LUCE) mi fa pensare ad un essere umano con le braccia in alto e non per arrendersi a qualcuno, ma in attesa di qualcosa dall'alto.
    E' nel BUIO in attesa della LUCE.
    E' nella LUCE in attesa del BUIO.
    Si è ciechi, nel BUIO.
    Si potrebbe diventare ciechi, se ci fosse troppa LUCE.
    Nel BUIO si dice "BU!!!" per provare il gusto di spaventare qualcuno.
    BUIO finisce con IO, benché ci sia una questione di diversità di accento e chi è egoista, egocentrico, cultore dell'io finisce nel BUIO, benché illuso di trovarsi nella LUCE, finisce per non trovarsi, non ritrovarsi, finisce col perdersi.
    Non trova più un'occasione per darsi.

    Pecchio (all'anagrafe:Luca Lapi)

    Edited by Luca Lapi - 15/6/2018, 15:34
    Last Post by Luca Lapi il 10 June 2018
    .
  7. Chiave:"C'ero una volta..., ma..." di Pecchio

    By Luca Lapi il 10 June 2018
    +1   -1    0 Comments   15 Views
    .
    27 Aprile 2017

    C'ero una volta..., ma...
    ...ho perso la chiave.
    Non riesco ad aprirmi.
    La porta è chiusa.
    Non importa a nessuno d'aprirla.
    Aspettano Aprile.
    Aspetto e spero, ma l'ora non s'avvicina.
    Nessuna faccetta nera, nessuna bella abissina all'orizzonte.
    C'ero una volta..., ma Alessandro s'è scordato di me.
    E' nascosto da una pila di libri che sta leggendo.
    Anche Enrico s'è scordato di me, anche lui, nascosto dalla sua pila di libri.
    Pare che dica:"Fermi tutti:nessuno mi distolga dalle mie letture preferite!!!"

    Pecchio (all'anagrafe:Luca Lapi)

    Last Post by Luca Lapi il 10 June 2018
    .
  8. Finestra:"Anch'io sono una finestra?" di Pecchio

    By Luca Lapi il 9 June 2018
    +1   -1    0 Comments   16 Views
    .
    11 Aprile 2017

    Anch'io sono una FINESTRA?
    Sono una FINESTRA STRAna.
    Inizio con "FINE", ma sono la FINE o il FINE?
    Inizio con "FINE", ma senza "conFINE".
    Finisco co "ESTRA", che sta per "extra" uguale "fuori", come chi, diversamente da me, è considerato ESTRAneo e fatto finire fuori, gettato dalla FINESTRA.
    La FINE (o l'inizio) è fuori, per chi si butta dalla FINESTRA (per suicidarsi o per salvarsi con l'aiuto dei vigili del fuoco), ma non per me, che resto dentro, a guardare dalla FINESTRA, a guardare da me, dentro di me.
    Finisco con "TRA", ma non sto in mezzo e non sono il mezzo (migliore per finire).
    L'inizio è fuori, per chi decide di aprire la porta-FINESTRA ed uscire.
    Sono opaco o trasparente, aperto o chiuso?
    Chiedo aiuto, per aprirmi o mi arrangio, da solo, per imparare?
    Sono con le sbarre, solo per fare entrare da una porta, per non uscirne più?
    Tanti punti interrogativi stanno alla FINESTRA, per entrare o per uscire, per bussare alla porta-FINESTRA o per sfondarla, èer conoscere la risposta, fino in fondo, nel profondo.

    Pecchio (all'anagrafe:Luca Lapi)
    Last Post by Luca Lapi il 9 June 2018
    .
  9. Verità:"Enne dice la verità" di Pecchio

    By Luca Lapi il 9 June 2018
    +1   -1    0 Comments   16 Views
    .
    25 Febbraio 2017

    Enne dice la verità.
    Dice la sua verità.
    La dice a Rita, l'unica che, secondo Enne, abbia il diritto di saperla ed il dovere di custodirla, come una perLA.
    Altri non ne hanno che il rovescio.
    Dice a Rita un ritaglio della sua verità.
    Glielo dice, in ritardo.
    Rita s'irrita, per questo motivo.
    "perché non me l'hai detto, prima?"
    "perché, prima, questo ritaglio era sciocco, senza sale (nemmeno di aspetto, per paura di apparire troppo brutto) nella zucca, senza pepe, che potesse renderlo più piccante, senza olio, per paura che scivolasse e si fratturasse, senz'aceto, che potesse renderlo più faceto, senz'aglio, per paura di commettere uno sbaglio e mandare ogni cosa allo sbaraglio. Mi mancava la rima, rimasta nel cassetto (come un sogno), alternata con un verso libero, baciata dalla fortuna, concatenata, in attesa di un poeta che la liberasse. Era un sogno, prima, spaventato dalla prospettiva d'infrangersi nella realtà, sempre troppo alta, per poterla raggiungere, a modo mio".

    Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)

    Luca parla di verità ma il senso, il messaggio, è nascosto dalla bellezza delle parole, sempre meno giocate e sempre più poetiche.

    Patrizia Poli
    Last Post by Luca Lapi il 9 June 2018
    .
  10. Occhi:"Chico ha occhi" di Pecchio

    By Luca Lapi il 9 June 2018
    +1   -1    0 Comments   16 Views
    .
    26 Febbraio 2017

    Chico ha occhi per vedere necessità e sofferenze di fratelli e sorelle.
    Ha gli occhi dell'anima per intravederle.
    Tutti li hanno, ma non tutti sanno di averli.
    Alcuni sanno di averli, ma sono troppo stanchi per tenerli aperti continuativamente.
    Li tengono aperti un giorno sì ed uno no.
    Li tengono aperti uno sì ed uno no.
    Chico li tiene aperti ogni giorno, entrambi.
    Non si preoccupa dei bambini e dell'acqua che possono sparargli, accecandolo per un momento: tornerà a vedere, poi!
    Si preoccupa, piuttosto, degli adulti, dei loro occhi pieni di acqua, che si versano negli occhi con le loro mani, dopo essersele lavate, dell'acqua in cui i loro occhi affogano perché non hanno imparato a nuotare, perché altri adulti non hanno insegnato loro a nuotare, quando erano piccoli.
    Gli adulti indossano occhiali per difendersi dall'acqua dei bambini, ma sono con gradazione sbagliata: non li mettono in grado di vedere e, soprattutto, d'intravedere.
    Guardano, ma diventano guardoni, mai guardiani delle loro azioni!
    Osservano, ma non imparano che a fare osservazioni sugli altri: mai su se stessi!
    Indossano occhiali, ma gli occhi mettono le ali e volano via, lontani, continuando a renderli ciechi.
    C'è chi sostiene di vedere, ma dev'essere sostenuto, in realtà, perché gli venga impedito, fraternamente, d'inciampare e cadere.
    Chico ha occhi per vedere necessità e sofferenze di fratelli e sorelle, lo sa e prega affinché tutti sappiano di averli e farne buon uso.

    Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)

    E' un racconto che racconto non è, piuttosto una riflessione piena di poesìa e verità.
    Il protagonista ha dolori nascosti e necessità tangibili ma riesce, con la sua profonda sensibilità, con gli occhi dell'anima, a comprendere la sofferenza degli altri, proprio quello che vorrebbe gli altri facessero con lui.
    E' difficile mantenersi costantemente vigili ai bisogni del prossimo, uscire dal proprio egoismo, dalla fretta, dalla vogli di stare bene e accantonare.
    I nostri occhi sono accecati da un'acqua che è, insieme, un lavarsi le mani con un banale gesto di cortesìa formale e lacrima di angoscia personale.
    E quando, per un attimo ci affacciamo sul mondo altrui. è solo per diventare guardoni, cioè preda di curiosità morbosa e non di autentica partecipazione, è solo per criticare senza mai fare un esame di coscienza.

    Patrizia Poli
    Last Post by Luca Lapi il 9 June 2018
    .