1. Lavoro: soldi o relazioni? di Pecchio

    By Luca Lapi il 16 Nov. 2018
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    16 Novembre 2018 (9 Novembre 2017)

    "In àmbito lavorativo ritengo essere più importante la formula 'lavoro=soldi' o quella 'LAVORO=RELAZIONI'?"
    La formula LAVORO=RELAZIONI sarebbe più importante, secondo me; vorrei importarla nella mia vita, ma non resta, nella mia esperienza di vita quotidiana, che un'equazione irrisolta.
    "Formula" finisce con: "mula" e, come una "mula", la formula LAVORO=RELAZIONI procede (quando procede" molto lentamente, e, talvolta o spesso, non procede affatto (nemmeno, come lo Spirito Santo, dal Padre e dal Figlio).
    Le relazioni restano lavorative senza diventare umane, mai.
    Le relazioni si creano sulla carta (da lavoro), lasciandocele, senza concretizzarle in azioni (buone) nei rapporti interpersonali e, soprattutto, intersessuali, quotidiani.
    Le azioni (buone) pèrdono quota (e nessuno ne chiede perdòno) e non restano che titoli di coda prima della parola: "fine" e non c'è finezza, non c'è cortesìa (e, ancora meno, Amicizia, Afetto ed Amore) nella parola: "fine".
    Ci si ritrova (ma è un ritrovarsi?) come debitori dinanzi a creditori!

    Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)
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  2. Perdòno e pèrdono di Pecchio

    By Luca Lapi il 15 Nov. 2018
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    15 Novembre 2018 (10 Novembre 2017)

    Perdòno=sostantivo; pèrdono=voce del verbo: "perdere".
    Perdòno è sostantivo e dà sostanza all'atto di chi lo concede, con umiltà, ma, soprattutto. direi, all'atto di chi lo chiede, riconoscendo di avere sbagliato.
    Perdòno, inoltre, implica una sosta di riflessione da parte di chi lo concede, con umiltà; di chi lo chiede, riconoscendo di avere sbagliato, ma perdòno, nel primo caso, potrebbe essere sostanza che appesantisce l'atto di chi lo concede e questa sostanza è l'orgoglio, quello di chi perdona, senza umiltà, convinto di essere dalla parte della ragione, convintoche il da lui perdonato sia dalla parte del torto.
    Chiedere perdòno, invece, è sostanza che alleggerisce dal peso costituito dall'orgogio.
    Pèrdono è voce del verbo: "perdere".
    Vorrebbe essere voce di coloro che pèrdono.
    Pèrdono è voce de verbo: "perdere" e capisce, un giorno, di esserlo: "per dono".
    Capisce di essere: "per dono", per non perdere più, ma per dare di più!

    Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)
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  3. Incontrarsi di Pecchio

    By Luca Lapi il 14 Nov. 2018
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    14 Novembre 2018 (14 Novembre 2017)

    Incontrarsi!
    Inizia con: "in", una preposizione semplice che tante e tanti preferiscono rendere complicata!
    Continua con: "con", un'altra preposizione semplice che tante e tanti preferiscono rendere complicata!
    Continua con: "tra", ennesima preposizione semplice che tante e tanti preferiscono rendere complicata!
    Finisce, come tutti i verbi riflessivi, con: "rsi", ma poche e pochi si sentono stimolati a riflettere!
    Finisce anche con: "contrarsi" e, per questo motivo, tante e tanti hanno paura di restringersi, di raggrinzirsi nell'incontrarsi!
    Finisce, infine, con: "arsi"e tante e tanti hanno paura di finire: "arsi", nell'incontrarsi!
    Ma c'è: "incontrarsi" ed "incontrarsi".
    Tante e tanti preferiscono incontrarsi e finire"arsi" nell'innamorarsi.
    Altre ed altri evitano, perciò, addirittura, di "amic-arsi" temendo d'innamor-arsi e l'innamor-arsi altrui.

    Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)
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  4. Pòrti e ponti: Biblioteca di Pecchio

    By Luca Lapi il 14 Nov. 2018
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    14 Novembre 2018 (14 Novembre 2017)

    "Pòrti e ponti. La Biblioteca come luogo di scambio tra culture".
    "Pòrti": in senso esteso, sono mète, sono rifugi.
    Sono mète di viaggiatori.
    Sono rifugi per chi cerca luoghi migliori di quelli natìi.
    E' in questo senso che ogni Biblioteca può essere: "luogo di scambio tra culture".
    Ogni Biblioteca può essere mèta per chiunque non intenda fermarsi a metà di un proprio percorso culturale.
    "Pòrti: è voce del verbo: "portare" ed ogni Biblioteca può "portare" chiunque la frequenti ad un livello culturale superiore a quello iniziale.
    "Porti": è voce del verbo: "porre" ed ogni Biblioteca può "porre" chiunque la frequenti a "porsi" più domande per cercare e trovare più risposte riguardo al proprio futuro professionale, ma anche e soprattutto sociale, associativo.
    "Ponti": da attraversare e non per guardare, in lontananza, l'altra sponda; non per impedirne l'attraversamento.
    "Ponti": per essere pronti a scambiarsi le diverse culture.
    "Ponti": non per pontificare, parlando a qualcuno con tono di autorità.
    La Biblioteca come luogo di scambio tra culture: non di scambio di figurine col rischio di figuracce.
    Non luogo comune (benché appartenente al Comune).
    Non fuori luogo
    Non luogo a procedere, se non verso uno scambio tra culture.

    Pecchio (all'Anagrafe: Luca Lapi)
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  5. Donare di Pecchio

    By Luca Lapi il 13 Nov. 2018
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    13 Novembre 2018 (15 Novembre 2017)

    DONARE PER FARE LA DIFFERENZA. "SII IL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDERE AVVENIRE NEL MONDO" (GANDHI)

    Donare per fare la differenza, per essere la differenza.
    Donare per non fare l'indifferenza.
    Donare per non essereindifferente.
    Donare è infinito e dovrebbe essere infinito.
    Dovrebbe non finire, mai.
    Non dovrebbe essere incompleto, non finito.
    Donare inizia con DO e non dovrebbe essere di petto, ma di Cuore.
    Donare con un Cuore che non resti un esercizio muscolare.
    Donare con un Cuore che faccia, sempre, rima baciata con: Amore.
    Donare con Amore che faccia, sempre, rima baciata con: Cuore.
    Donare finisce con: "re", ma non dovrebbe finire, mai e non dovrebbe, mai, abdicare a favore del: "rubare".
    Donare per salvare la faccia e anche qualcos'altro in cui qualcuno (come me) crede.
    Donare inizia con: "Don" ed auspico che inizi un fiume infinito di donazioni.
    Donare, ripeto, inizia con: "Don", ma non dovrebbe essere considerata una cosa da preti.
    "Sii" è imperativo e l'essere dovrebbe imperare sull'avere, sempre.
    Cambiamento: esserlo per volerlo vedere, intravedere presente nel mondo, nel mondo di ciascuno affiché ciascuno sia più mondo e non una parte di esso, soltanto; affinché tutto di ciascuno di noi (e non soltanto il mento che, con la testa, è la parte più dura di ciascuno di noi) sia più mondo, pulito; affinché nessuno salga i gradini del pulpito per pretendere da altri e non da lui stesso di vivere in un mondo esteriore ed interiore più pulito.
    Donare dovrebbe essere il palpito del Cuore di ciascuno di noi!

    Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)
    Last Post by Luca Lapi il 13 Nov. 2018
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  6. Formare e formazione di Pecchio

    By Luca Lapi il 12 Nov. 2018
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    12 Novembre 2018 (16 Novembre 2017)

    Si parla di formare, di formazione.
    Il formare, la formazione dovrebbero significare: "il dare forma"...a qualcosa.
    Ma per dare forma a qualcosa, ci vuole qualcosa a cui dare forma e qualcosa con cui darle forma.
    Ci vuole la sostanza a cui dare forma.
    La sostanza si sentirà, così, in forma.
    Ci vuole un contenitore per dare forma alla sostanza, per farla diventare contenuto, anzi, contenuta.
    La sostanza si sentirà, così, contenta e non sentirà il bisogno di una sosta per lanciare un S.O.S., chiusa, nella sua stanza.
    Insieme alla formazione, ci vorrebbero la sostanziazione e la contenutazione!

    Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)
    Last Post by Luca Lapi il 12 Nov. 2018
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  7. Energie: totalità della vedova e selettività dei tanti ricchi di Pecchio

    By Luca Lapi il 11 Nov. 2018
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    11 Novembre 2018 (8 Novembre 1994)

    "L'obolo della vedova" (dal Vangelo secondo Marco, Capitolo 12, Versetti 38-44) è un brano di Vangelo (di oggi, 11 Novembre 2018) che per comprenderlo occorre rilevare dal testo alcune parole-chiave di due espressioni.
    Le espressioni da cui togliee le parole-chiave sono le seguenti: "E tanti ricchi ne gettavano molte (monete). Ma venuta una povera vedova vi gettò (nel tesoro) due spiccioli, cioè un quattrino".
    Le parole-chiave usate dall'Evangelista Marco sono le seguenti: tanti (raffrontata a) - una; ricchi (raffrontata a) - povera vedova: molte (monete) (raffrontata a) - due spiccioli, cioè un quattrino.
    Tutte queste parole sono in contrasto reciproco così come è in contrasto il gesto plateale compiuto dai tanti ricchi raffrontato a quello compiuto dalla povera vedova, con discrezione.
    Gesù conosce tutte le nostre energie e quante di queste siamo in grado di spendere nei nostri doveri verso il prossimo e, perciò, verso Dio Padre, ma conosce, malauguratamente per noi, anche quante di queste siamo disposti a spendere nei nostri doveri verso il prossimo e, perciò, verso Dio Padre.
    Non ci si può illudere d'ingannarLo dicendoGli di avere fatto, alla luce del sole, il proprio dovere quando, invece, si è consapevoli di averlo fatto solo in parte.
    La povera vedova, con l'offerta di due spiccioli, aveva dato tutta se stessa a Dio Padre, perfino, la propria vita.
    Invochiamo Dio Padre affinché, nell'adempimento totale dei propri doveri verso il prossimo e, perciò, verso di Lui, non ci accada d'inorgoglirci ricercando e ricevendo lodi per ciò che abbiamo fatto, ma sappiamo prendere posto dietro a quella nuvola di discrezione che Dio Padre ci affida fino dal nostro Battesimo e da quel luogo (cioè con quell'attegiamento) sappiamo cogliere al volo ogni occasione di carità che Dio Padre ci offre rendendoci consapevoli che Lui solo ne è testimone.

    Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)
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  8. Uscire e riuscire di Pecchio

    By Luca Lapi il 11 Nov. 2018
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    11 Novembre 2018 (17 Novembre 2017)

    Uscire: non è sufficiente poiché significa che lo si fa una volta sola nella vita.
    Riuscire: è più importante poiché significa che lo si fa una seconda volta o si tenta di farlo per una seconda volta nella vita, almeno!

    Pecchio(all'anagrafe: Luca Lapi)
    Last Post by Luca Lapi il 11 Nov. 2018
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  9. Talenti e tempo due di Pecchio

    By Luca Lapi il 10 Nov. 2018
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    10 Novembre 2018 (19 Novembre 2017)

    La Parabola dei talenti (Vangelo secondo Matteo, Capitolo 25, Versetti 14-- 30) induce a riflettere sulla preziosità del dono del tempo che si ha a disposizione da Dio Padre.
    Nessuno è in grado di calcolare la quantità di tempo avuta a disposizione da Dio Padre.
    Occorre preoccuparsi della qualità, perciò, lasciando che Dio Padre si occupi della quantità.
    Faccio un esempio: Tizio è in casa a guardare il suo DVD preferito.
    Giunge, per lui inattesa, la visita di Caio.
    Tizio come si comporta, a questo punto?
    Dice a Caio di non disturbarlo e lo caccia via.
    Tizio non ha tempo per Caio, perciò.
    Si preoccupa della quantità del tempo e non della qualità.
    L'inizio è uguale al primo, nel secondo esempio.
    Tizio come si comporta, stavolta?
    Si alza, guarda attraverso lo spioncino della porta od il videocitofono, apre la porta od il portone, abbraccia Caio, accogliendolo in casa sua.
    Tizio non spreca il suo tempo con Caio.
    Si preoccupa della qualità del tempo e non della quantità.
    Faccio un altro esempio: Tizio e Caio sanno di avere un anno di vita, dinanzi a loro.
    Tizio dice che un anno è troppo poco per fare qualunque cosa ed attende il suo momento standosene ozioso..
    Anche Caio pensa che un anno sia poco, ma è la consapevolezza della scarsità, ma anche della preziosità del tempo che lo stimola ad impegnarsi.
    Faccio un ultimo esempio: Tizio e Caio sanno di avere una lunga vita, dinanzi a loro.
    Tizio lo sa e preferisce aspettare adimpegnarsi.
    Anche Caio lo sa e sceglie d'impegnarsi subito.
    Spero che tutti ci si senta stimolati a comportarci come Caio!

    Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)
    Last Post by Luca Lapi il 10 Nov. 2018
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  10. Uomo di Pecchio

    By Luca Lapi il 9 Nov. 2018
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    9 Novembre 2018 (25 Novembre 2017)

    Diceva Primo Levi: "Considerate se questo è un uomo/Che lavora nel fango/Che non conosce pace/Che lotta per mezzo pane/Che muore per un sì o per un no."
    Dico io: "Sì! Questo è un uomo! E' meno uomo chi costringe a lavorare nel fango/a non conoscere pace/a lottare per mezzo pane/a morire per un sì o per un no."
    Con tutto il mio rispetto per Primo Levi, per la sua sofferenza, per la sua tragica fine!

    Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)
    Last Post by Luca Lapi il 9 Nov. 2018
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