11 Gennaio 2019 (6 Ottobre 2017)

Accadere ed avvenire sono sinonimi, ma il primo finisce con "cadere" ed il secondo finisce con "venire" e "venire" è meglio che "cadere"!
Avvenire, poi, dà la sensazione di "speranza"!

Pecchio (All'anagrafe: Luca Lapi)

10 Gennaio 2019 (6 Ottobre 2017)

Mi piace constatare che nel verbo PRENDERE ci sia il verbo RENDERE poiché mi dà l'idea che ciò che si prende non debba essere, obbligatoriamente, restituito, ma preso per essere condiviso ed il condividere, secondo me, è, in un certo senso, un RENDERE!

Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)

9 Gennaio 2019 (6 Ottobre 2017)

Resa è soggetto e significa Sconfitta, ma anche Atto del Restituire e Restituire non dev'essere considerato, sempre, una Sconfitta!

Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)

8 Gennaio 2019 (6 Ottobre 2017)

Dice Zygmunt Bauman:"La comprensione nasce dalla capacità di gestiree governare. Ciò che non siamo in grado di gestire ci è 'ignoto' e l''ignoto' fa paura."
Dico io:"Comprendere" significa, secondo me, "prendere insieme", ordinatamente, senza buttarsi addosso prendendo qualcuno qualcosa, lasciando qualcun altro senza.
La comprensione deve nascere, ordinatamente, anziché uscire di scena, disordinatamente.
Capacità mi fa pensare al litro, unità di misura di capacità.
Ogni capacità dovrebbe restare contenuta, ma no restare dentro per non straripare, disordinatamente.
Dovrebbe restare contenuta, offerta, proposta, senza essere imposta, evitando, perciò, di farla degenerare inun'imposta, una tassa da pagare.
Dovrebbe restare contenuta, ma non restando chiusa in un contenitore, ma condivisa.
Gestire, ordinatamente, non dovrebbe degenerare in un gesticolare, disordinatamente.
L'ignoto non dovrebbe fare paura.
E' l'igneo, ciò che è di fuoco, ardente (materialmente e non emotivamente) che dovrebbe fare paura qualora non lo si sapesse tenere sotto controllo.

Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)

Edited by Luca Lapi - 9/1/2019, 13:36

7 Gennaio 2019 (10 Ottobre 2017)

Conquistare qualcuno non mi piace.
Conquistare mi dà troppo l'idea della guerra.
Mi piace di più qualcuno CON cui STARE QUI!

Pecchio (all'anagrafe:Luca Lapi)

18 Dicembre 2018 (13 Ottobre 2017)

Diceva Zygmunt Bauman:"Bisogna pensare al cambiamento di valore della parola amico che si è avuta tra ieri e oggi grazie a Internet, per capire come i rapporti siano diventati facili e superficiali. I nuovi rapporti vivono di un monologo e non di dialogo, che si creano e si cancellano con un clic del mouse, accolti come un momento di libertà rispetto a tutte le occasioni che offre la vita e il mondo. In realtà, tanta mancanza di impegno e la selezione delle persone come merci in un negozio è solo la ricetta per l'infelicità reciproca".

Dico io:Dovremmo, forse, pensare meno o non pensare affatto alle persone come "merci" (sostantivo femminile plurale) e pensarle di più come "merci" (francese), cioè, grazie (italiano plurale) piovute dal Cielo, da Dio Padre (per chi, come me, crede) o dal caso (per chi, diversamente da me, non crede)!

Pecchio (all'anagrafe:Luca Lapi)

Edited by Luca Lapi - 7/1/2019, 19:20

17 Dicembre 2018 (14 Ottobre 2017)

Dice Walter Veltroni, in occasione del decennale del Partito Democratico:"Il passato è passato. Non ci resta che il futuro".
Dico io:"Il passato è passato. O, forse, è stato bocciato come un pallino da biliardo (che non è andato in buca ed a cui, perciò, è andata buca) o come un alunno a scuola? O, forse, è stato respinto come lostesso alunno a scuola o come un soldato sul bagnasciuga? O, forse, è passato di qui e nessuno se n'è accorto? A me non resta, soltanto, il futuro, anzi, non resterà, soltanto, il futuro, Se mi restasse, soltanto, il futuro (a parte il fatto che inizi col passato remoto:'FU'), non si tratterebbe, secondo me, di un futuro semplice:"SARO'", ma di un futuro anteriore:"SARO' STATO", un futuro col pensiero rivolto già al passato. Il passato è passato, ma a me, personalmente, non resta che il presente. E' nel presente che, nonostante i miei tanti presentimenti, vorrei impegnarmi, con sentimenti positivi, in qualcosa, con chiunque o senza. Spero che il futuro mi resti non soltanto per piangere.

Pecchio (all'anagrafe:Luca Lapi)

16 Dicembre 2018 (15 Ottobre 2017)

Io e la Mamma abbiamo, sempre, creduto ed io continuo a credere in un Dio Padre che non manda all'inferno qualcuno.
Anche se nel brano del Giudizio Finale c'è il momento in cui Dio Padre si rivolge a quelli alla Sua sinistra, cacciandoli all'inferno, abbiamo pensato che Dio Padre che è buono non farebbe mai una cosa simile e che siamo noi, piuttosto, a mandare alcuni all'inferno.
Ma abbiamo pensato anche che non è bene stare con la certezza di andare in Paradiso e, perciò, sentirci liberi di compiere anche il male, tanto, poi, siamo sicuri che Dio Padre non ci manderà all'inferno.
So che, molto spesso, il linguaggio del Vangelo è simbolico e, perciò, anche in Matteo, Capitolo 22 e Versetti 1-14.
E'difficile pensare al Dio Padre di Gesù come ad un re che fa legare mani e piedi all'uomo senza abito nuziale (colpevole di esserne privo) e lo fa gettare nelle tenebre.
Leggo, su di un libretto, questa spiegazione: non indossare la veste bianca che ci contraddistingue come discepoli di Gesù significa gettare la nostra vita interiore dalla finestra.
Queste parole mi tornerebbero pensando a me stesso, se mi comportassi secondo questa spiegazione, mami resta, comunque, difficile pensare a Qualcun Altro che, come Re, tratta nel modo descritto l'uomo che non indossa l'abito nuziale solo per il fatto di non indossare l'abito nuziale, solo per il fatto di gettare la sua vita interiore dalla finestra.
Forse, non ha ancòra o mai incontrato qualcuno che gli abbia mostrato l'abito nuziale e che l'abbia esortato ad indossarlo e che gli abbia detto quanto sia bello indossarlo, facendosi vedere lui con l'abito nuziale che indossa.
Questo episodio senza lieto fine non mi piace!

Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)

15 Dicembre 2018 (24 Ottobre 2017)

Diceva Luigi Pirandello:"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti".
Dico, intanto, di non potere sapere se il tragitto della mia vita sarà lungo.
Sono convinto di avere incontrato sia maschere che volti.
Sono convinto di avere mostrato io o la mia maschera o il mio volto.
Sono convinto di avere incontrato maschere fatte di:"ma che nascondevano volti.
Sono convinto di avere incontrato volti, a distanza, che, al mioavvicinarmi, si voltavano, spaventati.
C'erano volti, nella mia vita da fiaba (non perché fantastica, ma perché bella, erano molti, alcuni sono morti e con pochi sono vissuto felice e contento!

Pecchio (all'anagrafe:Luca Lapi)

20 Novembre 2018 (28 Ottobre 2017)

LIBRIamoci!
Voliamo coi LIBRI!
Vogliamo volare coi LIBRI!
Apriamoli!
Diamo loro forma di volatili che aprano le ali, pronti per spiccare il volo!
LIBRI come volatili, ma stando attenti che non si volatilizzino!
LIBRI per essere più LIBeRi, più aperti!
LIBRI da lèggere per rendere più leggère le nostre ali di volatili, per LIBRrsi meglio!
LIBRI da non tenére chiusi per non restare con le ali chiuse di chi abbia paura, volando, di cadere!
LIBRI da scrivere per fare LIBRare la nostra fantasìa, il nostro bisogno di comunicare, di condividere!

Pecchio (all'anagrafe: Luca Lapi)